Caposaldo per mitragliatrici Mezzema
Tre caverne per appostamenti di mitragliatrice per il blocco della strada Mezzema-Bocca Nevese
Lungo la strada Mezzema - Bocca Nevese (Tremosine) è dislocato un caposaldo incavernato costituito da tre
gallerie che consentivano il movimento al riparo e il ricovero del personale adibito a tre postazioni di
mitragliatrice, anch'esse incavernate e in parte rinforzate con strutture in calcestruzzo.
Il caposaldo, censito in occasione del rilievo completo delle postazioni in Alto Garda nel 2012, è documentato
dalle mappe storiche realizzate dal comando di settore e dal Genio Militare annootando meticolosamente a china su
fogli IGM la posizione di tutte le postazioni realizzate (il censimento ne ha rilevate oltre 4000).
Il caposaldo è decisamente articolato e rafforzato in quanto un eventuale superamento da parte del nemico del
blocco avrebbe consentito di portare agevolmente truppe lungo la strada alle spalle dello schieramento di crinale
Bocca Nevese - Monte Nai, a sua volta posto a difesa del varco di Polzone, cruciale per la penetrazione da
Tremosine a Tignale e pericoloso in quanto dotato di una strada carrozzabile (oggi SP38) e punto nodale anche per
il settore di Valle San Michele.
Stralcio di mappa storica (china a mano su foglio IGM, fonte AUSSME, estate 1918) con la dislocazione del
caposaldo a blocco della strada Mezzema - Bocca Nevese (tre cerchietti affiancati posti in diagonale). Si tratta di
tre postazioni per mitragliatrice protetti da un reticolato (fila di crocini), appoggiati da postazioni in caverna
e da alcuni tratti di trincea (perduti a causa dell'antropizzazione). Alcuni appostamenti e parte del reticolato
sono riportati in rosso, a indicare che all'epoca della stesura della mappa erano in costruzione.
Stralcio allargato della stessa mappa dal quale è leggibile il posizionamento del caposaldo tra Mezzema e M.
Nevese. Il crinale fortificato Pieve - Nevese - M. Nai era dislocato fronte Nord, a protezione dell'agevole valico
di Polzone.
Il caposaldo era ancora incompleto al termine della guerra (in una delle gallerie si riconosce lo scavo
incompiuto di quella che sarebbe stata un'ulteriore bocca di fuoco, della quale è stata realizzata solo una stretta
apertura.
Una delle postazioni in caverna, rafforzata con una struttura in calcestruzzo
All'epoca del censimento (2011-2012) tratti estesi delle gallerie erano ingombri di detriti franati. Più
recentemente un intervento del Gruppo Alpini ha sgomberato quasi tutto il complesso. Come spesso accade, va da un
lato apprezzata la buona volontà nel recupero, dall'altro si sarebbe potuto (anzi, secondo le normative, dovuto)
prestare una maggiore attenzione ad evitare l'alterazione eccessiva dei luoghi con scale, condutture elettriche e
illuminazione, cancelli, senza contare un improbabile cannone posizionato nel complesso).
Per chi volesse visitare il complesso (versando la cifra di 1€ in loco) la poszione esatta è lungo la
strada Mezzema - Monte Nevese (da Mezzema, bivio verso Bocca di Nevse e Vojandes). L'imbocco della prima galleria,
esposto direttamente sulla strada è in coordinate 45º46'11.3"N 010º44'47.4"E.
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