Le fortificazioni del caposaldo di Navazzo- Monte Castello di Gaino
Trincee prefabbricate in cemento e batterie di medio calibro per la difesa di Gargnano e Toscolano
Dovendo fronteggiare sia le provenienze da Nord (sfondamento delle prime due linee di resistenza), sia
lungo la costa del lago, sia il caso di una penetrazione lungo la valle del Toscolano (Valvestino), il
caposaldo era costituito da tre settori con orientamenti diversi, in parte sovrapposti, arroccati sulla piana di
Navazzo e sul saliente del Monte Castello.

Carta storica (1917) del caposaldo trincerato di Monte Castello di Gaino, conservata presso l'archivio
ISCAG
Un primo settore, orientato verso Nord tra Dosso Bello e Cima Mezzane, copriva la fronte verso Navazzo contro
una provenienza che avesse valicato le prime due linee difensive, superando ad esempio lo sbarramento del Tombea e
del Tremalzo; un secondo settore, lungo il crinale del monte Castello, poteva coprire, con postazioni orientate in
maniera opposta, il versante da Gargnano (verso Est, in caso di superamento delle linee difensive di Tremosine
e Tignale) e la valle delle Camerate (verso Ovest). Di questo settore fanno parte due batterie di artiglieria di
medio calibro, con direzione di tiro Nord-Nord Est.
Un terzo settore raccordava direttamente a Gargnano, con un fronte trincerato lungo la valle del Rio di Zuino
(oggi Torrente Triol) che proteggeva la mulattiera di collegamento che raggiunge la Caserma Magnolini, oggi
abbandonata ma un tempo sede di truppe e successivamente della Guardia personale del Duce durante la Repubblica di
Salò, lungo la Statale Gardesana.
Le installazioni dei primi
due settori sono ancora oggi ben individuabili, costituite da trincee in terra e da fucilerie blindate
realizzate con elementi prefabbricati in cemento, molto caratteristiche e non riscontrabili in alcun'altra
area del settore Alto Garda.
Sulle pendici rocciose del Monte Castello si trovano invece postazioni edificate con muri in pietrame e trincee
scavate nella roccia.
Le due batterie di artiglieria sono invece costituite da quattro postazioni in barbetta ciascuna, dislocate a
ridosso di un crinale che le defilava al tiro. Sono raccordate alla strada carreggiabile principale da bretelle
idonee al transito dei pezzi.
Nei dintorni si riconoscono i ruderi di alcuni baraccamenti che alloggiavano il personale delle postazioni e
delle batterie.
Alcuni itinerari consentono di visitare agevolmente le
postazioni e una guida illustrata aiuta a comprenderne
l'organizzazione e l'inserimento strategico nel complesso difensivo Alto Garda.
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