Passo Nota: itinerari per scoprire le postazioni della Grande Guerra a difesa del Passo e del Comando di
Sottosettore
I capisaldi avanzati, le linee principali di difesa, le batterie di artiglieria e la logistica.
Quelli che seguono sono alcuni suggerimenti di percorso per raggiungere in modo facile e sicuro alcuni
tratti delle installazioni difensive. Il settore è molto articolato sia lungo la fronte che in profondità, per cui
non tutte le postazioni saranno raggiunte da questi esempi: una descrizione più dettagliata delle opere e degli
itinerari è disponibile con le guide alla visita.
Dove si trova / Come arrivare
Il punto di riferimento più agevole per raggiungere la zona è certamente il Rifugio Alpini di Passo Nota
(45º50.253'N 010º44.686'E), presso il quale è possibile anche parcheggiare e dal quale possono essere iniziati o
raggiunti tutti i percorsi esplorativi.
Il Rifugio si raggiunge facilmente in auto da Tremosine (Frazione Vesio) con una decina di chilometri di strada
asfaltata, con tornanti nella seconda metà (possibile qualche difficoltà dovuta a innevamento nel periodo
invernale).
Sempre in auto è possibile arrivare anche dal Passo di Tremalzo, con un percorso decisamente più interessante e
altrettanto impegnativo lungo la bellissima carreggiabile militare (sicuramente imnpercorribile in inverno,
opprtuno un veicolo 4x4).
A Piedi o in mountain bike è possibile arrivare, sempre da Vesio, lungo quella che sarebbe dovuta essere una
seconda carreggiabile in quota, ora Segnavia 106, il cui tratto terminale non fu completato a causda della fine del
conflitto: gli ultimi chilometri sono quindi rimasti in stato di mulattiera, con alcune gallerie mai allargate alle
dimensioni di un automezzo. Il percorso è molto bello e panoramico, a ridosso delle cime di Corno Nero, Corna
Vecchia, Monte Traversole.
E' possibile arrivare anche da Passo Guil e Rocchetta lungo la carreggiabile sterrata militare (vietata al
traffico a motore): da qui è possibile raggiungere Limone lungo ripidi sentieri per la valle del Singol (Segnavia
101) o da Punta dei Larici a Capo Reamòl (Segnavia 122 per il
Sentiero del Sole).
Consigliabili le carte Kompass (Lago di Garda o Alpi di Ledro) e 4Land.
Le trincee di valico sopra il rifugio Alpini
Una passeggiata breve e priva di difficoltà (circa 2km) consente di raggiungere senza sforzo la linea trincerata
dislocata in corrispondenza del valico, circa 300 metri a Nord del Rifugio Alpini.
Basta seguire la piccola strada che procede sul retro del Rifugio superando la malga retrostante, dove rimane
riconoscibile una traccia che segue la valletta sino a raggiungerne il culmine in una piccola sella dopo circa 200
metri: tenenedosi sul crinale e seguendolo verso Est si notano subito le tracce evidenti di una trincea ben
conservata e di alcuni ricoveri (oggi invece crollati) che in pochi metri conducono al dosso occupato da un roccolo
(appostamento di caccia in capanno) circondato da un anello trincerato e segnato da una fila di bellissimi faggi.
Dalla trincea si dipartono diramazioni alle postazioni e se ne stacca un lungo camminamento che torna verso Sud al
Rifugio.
Continuando invece a seguirla lungo il crinale verso NordEst si sviluppa con alcune diramazioni e camminamenti
sino a raggiungere un secondo roccolo intorno al quale è pure realizzato un altro caposaldo mediante un anello
trincerato piuttosto ampio.
Di qui, un camminamento verso Est scende lungo la valletta, con qualche diramazione alle postazioni, fino a
raggiungere una strada sterrata: questa è l'antica strada per Val di Ledro, una volta "buona per carri", che
costituiva il punto cruciale del valico con la sua possibilità di penetrazione commerciale e militare tra le due
vallate.
Seguendola infatti verso Nord (Segnavia 421) si raggiungerebbe Val Fontanine e il Lago di Ledro. Lungo il
tracciato sono state rintracciate alcune interessanti postazioni difensive, non facili da individuare, tra cui i
resti di una fucileria circolare originariamente coperta in calcestruzzo.
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