Trincee e fortificazioni Lago di Garda  

Forti del Garda

Fortificazioni, trincee, percorsi della Grande Guerra nel Parco Alto Garda Bresciano

Le postazioni, le strade, la storia.
Nuovi percorsi guidati per il Centenario della Grande Guerra
realizzati con i finanziamenti di Regione Lombardia
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Mappe, tracce GPS, immagini georeferenziate. Panorami e percorsi di visita: cosa vedere, dove mangiare, dove alloggiare.
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In corrispondenza della strada si apre un grosso ricovero in caverna, malamente riadattato in tempi recenti a grande barbecue, chiuso da un cancello.

Sul lato opposto su apre un grosso spiazzo erboso con alcuni ruderi di edifici in pietra: qui era posizionato un importante centro di vita, in particolare un ospedale di prima linea; sul lato monte della strada si indovina una cisterna interrata che ancora raccoglie acqua.

Seguendo la strada verso Ovest si rientra in circa 1km al Rifugio Alpini.

Postazioni antiaeree e casematte di Cima Bandiera

Questo itinerario si svolge principalmente fuori sentiero e in terreno boschivo in pendenza; richiede quindi una certa preparazione ed esperienza per il ritrovamento dei manufatti.

La descrizione dettagliata con alcune utili coordinate GPS è contenuta dalla guida.

Il punto più interessante per iniziare è presso il Passo Nota, poco più a nord della bandiera metallica che ricorda lo scontro tra Shutzen e Francesi: bisogna inerpicarsi qualche decina di metri sul versante Est della valletta per individuare un camminamento che sale il fianco dell'altura verso Ovest, ben scavato, per guadagnare poi la sommità piegando a nord, dopo uno sviluppo di circa 800 metri.

Sono a tratti visibili i resti di una copertura protettiva antischegge e gli ingressi di alcuni ricoveri scavati nel pendio.

Lasciando il camminamento dopo circa 500 metri e raggiungendo la sommità di Cima Bandiera si individuano alcune postazioni con resti di opere in calcestruzzo: una di queste ospitava probabilmente un proiettore fotoelettrico con generatore, mentre a pochi metri di distanza il basamento troncoconico in cemento identifica una postazione per cannone antiaereo in corrispondenza della quota più alta.

L'intero crinale è percorso da trincee ancora ben conservate disposte su due fronti e collegate da bretelle di collegamento, una delle quali conduce, sul versante SueEst, ai resti di un grande baraccamento in muratura.

L'estremità NorEst del crinale è solcata da un reticolo di trincee, sempre su due ordini, e in corrispondenza della selletta il collegamento era assicurato anche da una rete di tunnel in terra, alcuni dei quali ancora percorribili.

Sono dislocate qui le due postazioni principali, costituite da due grandi casamatte in calcestruzzo, con pareti di spessore superiore al metro e ampie feritoie per il tiro con armi automatiche; presso una delle due, la culla in cemento che alloggiava l'arma è stata incisa con un reticolo graduato che ne consentiva l'impiego in assenza di visibilità, mentre nella seconda postazione si intravedono i resti dell'incisione probabilmente relativa alla sezione mitragliatrici che la occupava.

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