Presentazione del complesso di Capo Reamòl con l'Associazione Culturale Benàch nel Forte Superiore di Nago
Le batterie Italiane della Grande Guerra di Capo Reamòl, con i bunker della linea fortificata "Blaue Linie"
realizzata nella Seconda Guerra Mondiale dai Tedeschi in ritirata.
Presentazione pubblica: Forte Superiore di Nago, 21 giugno 2013, 20h30
La mostra fotografica e documentaria "SULLA BLAUE LINIE CON LA DECIMA
DIVISIONE DA MONTAGNA (USA)", incentrata sulle vicende degli ultimi giorni di guerra in Alto Garda Trentino e
in particolare sulle postazioni della Blaue Linie, ospiterà una serata dedicata alla presentazione del
complesso fortificato di Capo Reamol, collocato sulla sponda opposta (occidentale) del Lago, poco sopra
Limone.
Il complesso di Reamòl (descritto in modo più dettagliato
qui) è costituito dall'interessante sovrapposizione di
postazioni blindate tedesche della fine della Seconda Guerra Mondiale, affiancate e in qualche caso
sovrapposte a tre batterie italiane (di cui una ospitata all'interno di grandi gallerie in roccia) della
Prima Guerra.
Sono quindi presenti imponenti gallerie italiane,
parzialmente modificate e riutilizzate dalla Todt all'epoca dell'allestimento della Blaue Linie, e diversi
Regelbauten tedeschi, tra cui due Tobruk per mortaio.
Una dettagliata descrizione di questo complesso, con notizie storiche,
documenti originali dagli Archivi Militari e percorsi di visita, è disponibile sotto forma di guida tascabile, proposta anche come mezzo di autofinanziamento del progetto di
censimento delle fortificazioni in Alto Garda
Bresciano.
In caso di interesse sarà possibile organizzare successivamente un'escursione
guidata sulle posizioni, come quella effettuata con le Sezioni CAI di Milano "SEM" e "Edelweiss".
Il Corno di Reamòl (o Capo Reamòl) fa parte della massiccia scogliera rocciosa a picco sul lago appena a
nord di Limone e fu sfruttato per dislocare alcune batterie di artiglieria in grado di battere le vette della
sponda orientale, in mano austriaca. In particolare, una batteria di quattro pezzi di medio calibro fu collocata in
grandi postazioni di tiro in caverna, collegate da due imponenti gallerie raggiunte da una strada militare.
Sono presenti anche postazioni in barbetta e due osservatori per la condotta del tiro, supportati da diversi
ricoveri scavati nella roccia.
Il complesso fu poi riutilizzato dai tedeschi in ritirata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, che
recuperarono parte delle postazioni e realizzarono alcuni bunker in cemento e due postazioni Tobruk per controllare
la strada costiera. Le gallerie italiane, originariamente rivolte a Nord Est, risultano quindi riadattate per
dirigere il fuoco verso Sud Ovest, e sono facilmente rintracciabili parecchie postazioni blindate e interrate
tedesche.
Si tratta quindi di una posizione interessante anche per la stratificazione e il riutilizzo di fortificazioni
create nel corso delle due guerre mondiali, oltre che per la mole delle realizzazioni (una delle gallerie italiane
è lunga oltre 80 metri, mentre i bunker tedeschi hanno spessori di quasi un metro di cemento).
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Il promontorio di Corno di Reamòl e le postazioni delle batterie italiane (realizzate prima
della costruzione della strada costiera.
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Una delle postazioni "Tobruk" Tedesche realizzate alla fine della Seconda Guerra
Mondiale; sulla destra, l'apertura di combattimento, probabilmente utilizzata per un mortaio. |
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