Lo sbarramento del Passo Nota nella Grande Guerra
Le linee difensive per l'interruzione del passo più pericoloso per la penetrazione austriaca in Alto Garda: lo
schieramento difensivo in profondità con trincee, casematte e batterie di artiglieria.
Il valico di Passo Nota ha costituito storicamente la via principale di comunicazione tra la Val di Ledro e la
RIviera del Garda: oggetto di dispute territoriali e via di scambio di merci e braccianti, fu sempre presidiato per
controllarne l'accesso.
La necessità di difesa del Passo, già prevista dai funzionari veneziani nel '600 con uno sbarramento trincerato,
divenne un complesso ed esteso sistema difensivo con la Grande Guerra, quando il valico sarebbe potuto diventare
una pericolosa via di penetrazione austro-ungarica alle spalle del fronte principale di guerra, arretrato fino
quasi a Vicenza dopo Caporetto.
Zona di confine col territorio Austriaco, punto di partenza per l'occupazione italiana nei primi giorni di
guerra, Passo Nota divenne sede del Comando di Sottosettore IV Bis, perno delle linee difensive arretrate e della
prima linea di combattimento, a sua volta complesso d'arresto per il controllo della strada, relativamente agevole,
che metteva in comunicazione Val di Ledro e Val di Bondo.
I più si limitano al famoso trincerone in cemento posto sopra la spianata del valico, presso l'ex
cimitero di guerra, senza immaginare che esistono ben tre linee trincerate in profondità, con avamposti,
appostamenti, casamatte e batterie di artiglieria: gli itinerari
suggeriti conducono proprio a questo ben più esteso complesso.
Troveremo diversi capisaldi con reticoli di trincee lunghe quasi un chilometro, strade di collegamento oggi
dimenticate che conducono a batterie di artiglieria, trincee blindate con feritoie per mitragliatrici; in
quest'area alcune rare postazioni per cannone contraereo, appoggiate da postazioni per proiettori
fotoelettrici, e alcune delle più potenti casematte in calcestruzzo di tutto il settore Alto Garda.
Casamatta in cemento Passo Nota
Postazione antiaerea con basamento in cemento
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In queste pagine, l'inquadramento strategico del complesso nel settore Alto Garda, la descrizione delle
fortificazioni e gli itinerari di visita con la guida tascabile:
- Fortificazioni Passo Nota
Le fortificazioni della Prima Guerra Mondiale di Passo Nota: il complesso difensivo del valico tra Monte Corno, Monte Nota, Cima Bandiera, Pennalever, Monte Traversole.
Linee trincerate in profondità e batterie d'artiglieria per impedire l'accesso attraverso la Val di Bondo.
- Storia Passo Nota
Passo Nota nella storia: via di comunicazione tra Ledro e Garda, occupazione veneziana, domini del vescovo di Trento, confine con l'Austria: occupazione italiana e fortificazione nella Prima Guerra Mondiale
- Itinerari Passo Nota
Escursioni a piedi e in bicicletta alla scoperta delle fortificazioni di Passo Nota, Monte Corno, Cima Bandiera. Itinerari alle trincee e alle batterie. Trincerone Passo Nota, casematte. Da Tremosine a Passo Nota, da Ledro a Passo Nota, da Tremalzo a Passo Nota, da Limone a Passo Nota, da Pregasina a Passo Nota
- Guida Passo Nota
Guida alla scoperta delle fortificazioni della Grande Guerra per la difesa del Passo Nota: descrizione del complesso, inquadramento strategico, mappe storiche, itinerari di visita agli avamposti di Monte Corno, Cima Tiveign, Cima Bandiera
- Nota Pass Deutsch Ausgabe
Befestigungen des Ersten Weltkriegs pocket guide
Dove si trova: il Passo Nota si caratterizza per una facile accessibilità da Tremosine con una
decina di Km di strada asfaltata fino al Rifugio Alpini (ex Caserma della Finanza), ottimo punto di partenza per la
visita all'esteso sistema difensivo.
E' inoltre raggiungibile anche in auto (strada sterrata a tratti sconnessa) da Passo Tremalzo e collegato a
Pregasina da una strada bianca scorrevole ma interdetta al traffico veicolare.
Sentieri con dislivelli e pendenze significativi arrivano da Molina e Pieve di Ledro, mentre una carreggiabile
militare in quota, progettata ma non completata, proviene da Tremosine lungo la dorsale Corno Nero-Corna
Vecchia.
Si tratta quasi sempre di strade e mulattiere militari ricavate nelle pareti rocciose, opere bellissime e molto
panoramiche.
Disponibile la guida tascabile illustrata per esplorare il
sistema difensivo.
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