Tre batterie di artiglieria puntate su Riva e sull'Altissimo, alloggiate in caverne scavate nella roccia
Il complesso di Artiglieria italiano più settentrionale lungo la costa gardesana: grandi gallerie di
combattimento, rifugi in roccia e due osservatori per la condotta del tiro sulle posizioni austriache sulle alture
della sponda orientale.
Pochi chilometri a nord di Limone lungo la Gardesana, in località Reamòl di Sopra, sfruttando la dorsale del
promontorio di Capo Reamòl (o Corno di Reamòl) venne realizzato un complesso di artiglieria costituito da tre
batterie dipendenti dal settore difensivo di Navene (sulla sponda orientale).
Delle tre batterie, una (costituita da un pezzo da 120) fu dislocata a riva lago, in casamatta; una seconda,
costituita da pezzi da 87mm, fu collocata inbarbetta, in piazzole appositamente ricavate; la terza, che impiegava
quattro pezzi da 105mm, fu piazzata in altrettante ampie caverne di fuoco collegate da due grandi gallerie.
La carta storica (1917, Arch. ISCAG) ne riporta la dislocazione, nei pressi della Caserma della Guardia di
Finanza posta a riva lago, oggi sede di un complesso alberghiero.
Si vede presente anche un osservatorio per la condotta del tiro (a nord-est delle batterie), mentre sulla costa
erano dislocate delle postazioni di osservazione per la sorveglianza dello specchio d'acqua dotate di
fotoelettriche.
Di altre due batterie riportate dalla mappa (quattro pezzi da "105 PC o 149A" a tergo del capo e 4 pezzi da
"149A o 105 P.C." presso Case Sopino) oggi non è visibile traccia, vuoi perchè inglobate dall'espansione della
frazione di Sopino, vuoi perchè forse mai realizzate.
Il complesso era collegato a Limone da una carreggiabile lungo costa (oggi la bellissima strada pedonale di
Sopino) realizzata appositamente (la Gardesana allora non esisteva ancora) e fu costruito anche un tratto di strada
sul promontorio per raggiungere le postazioni con diversi tornanti sostenuti da importanti muri di
controscarpa.
Le postazioni principali dei pezzi da 105 sono puntate sulle alture settentrionali del massiccio del Baldo,
allora occupate dagli Austriaci e teatro di diversi scontri nel tentativo di occuparle da parte italiana (scontri
per Dosso Casina).
In quel settore fu impiegato per alcuni mesi il "Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti e
Automobilisti" nei quali confluirono le figure principali del futurismo (furono qui Marinetti, Bucci,
Boccioni, Sant’Elia, Mario Sironi, Achille Funi, Carlo Erba, Ugo Piatti e Luigi Russolo e tra questi Boccioni,
Sant'Elia e Erba caddero in altri settori durante la guerra).
Un bell'approfondimento su questo peculiare battaglione è
su cimeetrincee.
Le camere di tiro furono realizzate scavando degli androni di circa 5x10 metri allora dotati di feritoie nella
parete della scogliera e collegate da due gallerie di notevole sezione (circa 2,5x2,5 metri), con gli ingressi
sulla strada di avvicinamento, defilati sul versante meridionale del promontorio.
Nelle gallerie furono anche ricavate nicchie e riservette per immagazzinare detonatori e
spolette.
Queste gallerie furono poi modificate dall'Organizzazione Todt quando i Tedeschi allestirono qui l'ultima
posizione difensiva per tentare di arrestare gli Alleati nella loro avanzata verso il territorio tedesco, subito
prima di Riva.
Le feritoie furono trasformate in ampi ingressi e gli ingressi originari furono murati e convertiti in
postazioni di tiro per armi automatiche, mimetizzate da muri in pietrame, rivolti verso sud, verso la Gardesana
(che era stata realizzata tra le due guerre).
Un percorso di alcune centinaia di metri è sufficiente per visitare le postazioni principali
senza superare grandi dislivelli.
Un po' più di sforzo è invece necessario per raggiungere alcuni ricoveri scavati in caverna sopra le batterie,
originariamente collegati da un ripido sentiero oggi praticamente scomparso; ben più lontano e impervio è invece
l'osservatorio principale per la condotta del tiro, collocato in una caverna lunga una trentina di metri.
La guida fornisce in dettaglio itinerari e percorsi per raggiungere le
postazioni, quasi sempre collocate in posizioni estremamente panoramiche.
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